lunedì 21 febbraio 2011

Tempo di una mamma vs Tempo di un figlio & Cultura

Tra le tante cose che Giorgio, non consapevolmente, mi insegna ogni giorno c'è la nozione del tempo.
Quanto è diverso il mio tempo dal suo!
Il mio tempo è quello della mezza vita, una prospettiva di "stringere" per ottenere i frutti di tanti progetti e aspirazioni, è un tempo frenetico perchè ansioso. Il suo è il tempo di tutta la vita davanti, un tempo infinito e non immaginabile.
Il mio tempo è tempo che manca per la stanchezza, per gli impegni, per le complicazioni. Il suo è tempo che abbonda dalla mattina alla sera. Il mio è anche il tempo delle mie cose, mai abbastanza, il suo è il tempo del voglio stare abbracciato con te. Il mio è il tempo che tenta di essere noetico per capire tutto al volo e non perdere tempo, il suo è il tempo dei giochi scaraventati via, è il tempo della ripetizione infinita delle cose e delle parole. Il mio è il tempo cinico dell'ambizione, il suo è il tempo meravigliato della scoperta. Il mio è il tempo che scappa troppo in fretta, il suo è il tempo che scorre troppo lento.
In questa dialettica ci troviamo ci troviamo però ad avere un punto in comune: entrambi abbiamo dentro il tempo del tutto e subito. Giorgino mi costringe, imperativo, a praticare la su anozione del tempo. E questo mi fa bene, mi dona umanità, mi rende migliore, mi fa scoprire una velocità che era solo un ricordo. Fa tutto questo inconsapevolmente, è semplicemente la vita.
Passeggiando nel tempo, lui mi costringe a non dimenticare come sia il tempo dell'infanzia,e mi permette di invecchiare senza inacidire. Io per parte mia non posso (e non voglio) essere acidia, arida, inaffettiva; anche io a volte costringo lui a vivere il tempo, il mio tempo, con amore. A volte, troppo spesso si arrabbia però.


Domenica mattina, sveglia presto.. e siamo andati dopo aver fatto una buona colazione italiana, al Kulturhuset.
E' una bellissima biblioteca, e al quarto piano ci sono tre stanze appositamente progettate per i bambini di età diverse. Qui è possibile leggere, dipingere, ascoltare una storia o cantare. Si trovano nascondigli molto belli e mondi in miniatura. E tutto è gratuito!!!!
Abbiamo conosciuto una coppia di italiani con il loro bambino Nicolas.. abbiamo pranzato con loro e dopo lo scambio di mail, tutti a casa! Adoro Stoccolma! Di seguito foto per voi.. Giusto per invidiarci un pò eh..









giovedì 17 febbraio 2011

Vicende amorose parte seconda

Mattinata all'asilo aperto. Ormai stiamo arrivando sempre prestissimo grazie alla sveglia mattutina molto mattutina di Giorgio. Oggi c'era anche Eva. Credo proprio che la nonna voglia combinare, altrimenti non mi spiego tutta questa simpatia. Vi racconto cosa è successo stamattina. A un certo punto me la sono ritrovata di fianco che parlava al telefono in svedese ovviamente, e tutto a un tratto mi passa il telefono. Io ero basita, e penso :"è pazza! eppure lo sa che non parlo svedese dal momento che  non ci comunico" (e lei non parla una parola di inglese). Mi faccio coraggio e dico "pronto". Dall'altro capo del telefono sento una voce femminile che parla italiano!!! E  a quel punto inizio a parlare con questa signora che mi spiega che parla perfettamente italiano poichè è sposata con un signore italiano e si divide tra l'italia dove fa l'insegnante di svedese all'università di Genova e la Svezia, paese d'origine. Mi dice che è ansiosa di conoscermi poichè la sua amica le ha fatto vari racconti di Giorgio e me e che sarebbe voluta venire direttamente stamattina ma causa brutto raffreddore ha evitato, giustamente. Mi chiede di lasciare alla nonna di Eva il mio numero di telefono così appena guarisce ci vediamo, e cosi' faccio. Poi mi ha osservato tutta la mattina e anche Giorgio, compiaciuta. Io in tutto questo non sono riuscita a fare una foto a Giorgio ed Eva ma solo a lei.. ed eccola che ve la presento







Scusate, la foto è venuta un pò sgranata.. ma non sono riuscita a fare di meglio.
Questa è la bambina per cui mio figlio sorride felice quando la vede.









Buona giornata a tutti!!

lunedì 14 febbraio 2011

San Valentino






 Love, love, love...






Oggi, dopo una settimana chiusi in casa, siamo ritornati all'asilo, che essendo S. Valentino apriva alle 10, quindi abbiamo passato un'ora al Solna Centrum passeggiando tra i vari negozi. Appena arrivati Eva era li. Sembrava lo stesse aspettando.. e la nonna peggio di lei poichè è andata subito incontro a Giorgio accarezzandolo, dicendomi che come lo avevo vestito era bellissimo (aveva una camicia con un maglioncino e i pantaloni di velluto) e .. che da una settimana si portava dietro la macchina fotografica perchè voleva fare delle foto ai piccoletti insieme ma il signorino non ne ha proprio voluto saperne! Devo preoccuparmi? Comunque Giorgio a un certo punto mi ha chiesto le caramelle, si quelle che ho usato per fare il cuore nella foto, una per lui e l'altra l'ha portata ad Eva. Ma quanto sono carini!!! Chissà.. l'atmosfera in giro per la città e all'asilo la festicciola con tutti quei dolcetti, cioccolatini e cuori rossi ovunque avrà capito che era il giorno degli innamorati.. o cosi' si sentiva lui? Sorrido e penso a quando lo sarà davvero. Per il momento mi godo questi attimi di pura e ingenua felicità.





Ma quanto è dolce il mio amore!






Questi sono i cioccolatini che nel pomeriggio ho preparato per la mia
"dolce" metà..
Insomma.. oggi direi .. tanto tanto zucchero!

venerdì 11 febbraio 2011

Ti amo a prescindere

Questa settimana per me è stata abbastanza pesante. Presa dalla solitudine, dalla tristezza e dal fatto che non esco di casa da 7 giorni (causa malattia di Giorgio), mi sono lanciata in una serie di  discussioni con Giacomo, che stamattina avrebbe dovuto prendere con i suoi colleghi, un aereo per Copenaghen per una mini vacanza di 2 giorni spesata dall'azienda. Ora, posso voler bene a prescindere, ma non amare in eterno a prescindere. E questa è una sostanziale differenza. Certo il cuore vive di vita propria, non posso sintonizzarlo sulle frequenze che voglio io, ma perseverare nell'amare chi mi fa soffrire lo trovo masochistico,  invalidante, inutile. Ho sofferto per amore come tutti, ma col tempo forse ho imparato a volermi più bene? Non lo so francamente, ma so che da mio marito voglio una sana presenza e rispetto. Tutto il resto è trattabile. Chiedo la luna? Se la luna ha un prezzo si..chiedo la luna. Stare insieme a qualcuno e sentirsi soli o incompresi lo trovo terribile. Preferisco la solitudine a un uomo che non mi vede e non mi ascolta. Ma per fortuna Giacomo mi ha ascoltata. Stamattina dopo essersi svegliato e uscito nel bel mezzo della bufera di neve, me lo sono ritrovata a casa. Scena assurda, poichè io che ancora dormivo con Giorgio e sicura che lui fosse partito, sentendo dei rumori alla porta credevo stessero per entrare i ladri. Vado per aprire la porta della stanza pensando a quale oggetto afferrare rapidamente per difenderci ed eccolo li che si toglie le scarpe piene di neve! Sono scoppiata a ridere, ma volevo piangere dalla felicità. Poi ho pensato che non era il caso data l'eccessiva quantità di acqua fuoriuscita dai miei occhi negli ultimi giorni... quindi decido di abbracciarmelo. Ovviamente dopo abbiamo continuato a discutere sulla sua scelta di non partire. La chiamo scelta e non rinuncia poichè penso che la parola "rinuncia" è proprio brutta; sa di qualcosa che ti devo ma che  mi pesa fare. E credo che quando si vive una vita di coppia si fanno delle scelte che comportano a volte quasi automaticamente il rinunciare ad altre. Voglio sperare che non si sia sentito in qualche modo "menomato" scegliendo di passare il tempo con me e Giorgio piuttosto che partire, altrimenti il risentimento è inevitabile e se prende quella via poco alla volta rode come un tarlo. Ma siccome oggi, grazie a lui sono positiva e felice, voglio pensare e credere che il nostro è amore. E l'amore si nutre solo di amore.
Buonanotte

giovedì 10 febbraio 2011

Quello che le donne non dicono

Oggi ho riascoltato la canzone di Ruggeri interpretata da Fiorella Mannoia, che parla di ciò che le donne non dicono... o che forse gli altri non vogliono ascoltare.

Ci fanno compagnia
certe lettere d'amore
parole che restano con noi
e non andiamo via
ma nascondiamo del dolore
che scivola:
lo sentiremo poi
Abbiamo troppa fantasia
e se diciamo una bugia
è una mancata verità
che prima o poi succederà
Cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un pò
è per la voglia di piacere
a chi c' è già o potrà arrivare
a stare con noi
Siamo così
è difficile spiegare
certe giornate amare lascia stare
tanto ci potrai trovare qui
con le nostre notti bianche
ma non saremo stanche neanche quando
ti diremo ancora un altro si

In fretta vanno via
delle giornate senza fine
silenzi: che familiarità
E lasciano una scia
le frasi da bambine
che tornano
ma chi le ascolterà?

E dalle macchine per noi
i complimenti del playboy
ma non li sentiamo più
se c'e' chi non ce li fa più
Cambia il vento ma noi no
e se ci confondiamo un pò
e per la voglia di capire
chi non riesce più a parlare
ancora con noi

Siamo così
dolcemente complicate
sempre più emozionate delicate
ma potrai trovarci ancora qui
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro si
anche quando non parliamo
quando ci nascondiamo o camminiamo
ma potrai trovarci ancora qui
con i nostri sentimenti
e i condizionamenti non ci senti
stiamo per gridare un altro si
e ti diremo ancora un altro si
e ti diremo ancora un altro si.

La Mannoia negli anni ha cambiato la frase "e se ci confondiamo un pò", perchè le sembrava inappropriata :
"Perché in quella frase ci vedo una ammissione di debolezza che non trovo appropriata. Sicuramente a volte saremo confuse, a tutti gli esseri umani capita, ma ci leggo come un'ammissione di una sorta di inferiorità; è come se dicessimo: "Scusate se ci siamo ribellate, ma è perché non riusciamo a comunicare più con voi" e il mio orgoglio si è ribellato. Ma, ripeto, è una sola".

Siamo noi che non parliamo, spesso  è vero.. ma perchè da sempre ci hanno fatto credere che l'altra metà del cielo non abbia alcun interesse ad ascoltarci. E così ci rinchiudiamo nelle nostre gabbie dorate, nei nostri mondi fatati, che di fatato hanno ben poco.
Questa canzone mi è sempre piaciuta, ma è lo specchio della condizione femminile. E' una canzone che sembra delicata , sembra un inno alla donna. La verità è che racchiude tutta la sofferenza, tutto l'isolamento in cui le donne da sempre sono relegate. Il fatto di doversi trasformare per stare al mondo, non vestire in quel modo, non andare in quel posto perchè qualsiasi cosa ti accada, sarà sempre colpa tua. Una donna che si lamenta della fatica per lavorare e accudire la famiglia...di una giornata amara..è una rompiballe.. e allora si impara a non lamentarsi più.
Pronte a dire sempre si.. a sacrificarsi sempre e comunque... ma se diciamo no cosa succede??
Ah bè siamo delle rompiballe femministe è ovvio.
Quello che le donne non dicono è ciò che gli uomini non vogliono sentirsi dire!
Buonanotte

martedì 8 febbraio 2011

La Solitudine

Quale modo migliore per esprimere la solitudine?
Con questo passo secondo me bellissimo di Lucia Etxebarria in "Beatriz e i corpi celesti".
" A 3600 km dalla terra si trova un orbita geostazionaria, sempre nella stessa posizione apparente perche si muove alla velocità della terra: Orbita Cimitero, così viene chiamata, ed è lì che vengono spediti i satelliti al termine della loro vita funzionante. Tutti i satelliti dispongono di una riserva di energia, di modo che, se si presenta un qualche problema, questo rimasuglio di carburante verrà utilizzato per spedirli nella suddetta orbita, dove rimarranno fissi nello spazio senza bisogno di alcun motore che li mantenga al loro posto. In altre parole, per intenderci, i poveri satelliti sono come elefanti che vanno a morire nella loro necropoli collettiva. Non manca di poesia, se ci pensi. Immagina un pò, Bea: enormi rottami la cui funzione principale era la comunicazione, muti, isolati per sempre, circondati da un esercito di rottami simili che a loro volta non potranno mai più stabilire un contatto. Allucinante no?
Pensaci Bea adesso, dopo così tanto tempo. Sono 4 anni che non vedi Monica. Pensa alla solitudine dei satelliti, la solitudine orbitale. Abbandonati dagli esseri che un tempo avevano servito. Dimenticati e freddi. Circondati dal vuoto più desolato e assoluto, nel silenzio gelido dell'universo gelido, coperti da un manto di brina, che ormai non ha più alcuna luce da riflettere. Immobili e dignitosi nel loro glaciale riposo, satelliti defunti, cadaveri esanimi di ferraglia ghiacciata, anticaglie che erano mostri di ferro e d'acciaio e una volta trasmettevano date, informazioni e cifre che nessuno più ricorda. Neppure la forza del ferro sfugge alla desolazione. Ora scollegati, arruginiti, titani che hanno perso la forza, condannati ad un mutismo eterno e ossidato, marcano con rottami un settore deserto. I cavi e le viti finiranno per disintegrarsi anche se probabilmente ci vorranno secoli. Ad ogni modo, pensa quanto poco conta il tempo in un paesaggio cieco, dove ogni minuto è identico a quello successivo, dove a ogni secondo ne segue un altro uguale. Identico, immutabile, un secondo smorzato da un tempo appassito. Orbita cimitero. Solitudine orbitale.
A volte penso, Monica, ovunque tu sia, che a me è successa la stessa cosa. Sono venuta al mondo con una missione: COMUNICARE con altri esseri, scambiare dati, trasmettere. e invece sono rimasta sola, circondata da altri esseri che navigano disorientati attorno a me, in quell'atmosfera rarefatta dall'indifferenza, dall'insensibilità o dalla mera inettitudine, dove una non si aspetta più di essere ascoltata, e tantomeno capita. Attorno a noi girano universi interi, stelle, soli, lune, galassie, meteoriti, grandi costellazioni, nubi di gas e polvere, sistemi planetari, materia interstellare. Persino i rifiuti spaziali. Ma soprattutto, un SILENZIO INSONDABILE che assorbe ogni cosa. Un vuoto enorme e nero, una pace indecifrabile.
Lo so che non dovrei, ma il fatto è che mi sento a milioni di anni luce da qualsiasi segnale di vita, ammesso che ci sia, emesso nei miei paraggi. Sento che sto navigando nell'orbita cimitero."

domenica 6 febbraio 2011

La Quiete dopo la Tempesta

Venerdi, mattinata come sempre ultimamente all'asilo aperto. Io e Giorgio serata, a quanto pare soli soletti, poichè il papà partita di poker tra colleghi. Preparo Hamburghers&Potato e ci piazziamo davanti a Dragon Trainer. Ambientato nel mondo dei Vichinghi e dei draghi, è la storia di un ragazzino che fa fatica a dimostrare il suo valore in qualità di dominatore dei draghi. Nel tentativo di ucciderne uno per ottenere finalmente il rispetto dei suoi amici e di suo padre, finirà per trovare un amico inaspettato. Consiglio, per chi non l'avesse visto.
Più tardi Giorgio si sveglia con 38 di febbre. Il rientro a casa del papà è stato un pò burrascoso..ma tralasciamo.. e così la notte è passata.

Sabato mattina Giorgio si sveglia con ancora 38 di febbre che però purtroppo aumenta fino a toccare i 40. Decidiamo di portarlo all'ospedale Karolinska Institutet. Appena arriviamo, non facciamo in tempo a prendere il biglietto che già toccava a noi. L'infermiera misura la temperatura a Giorgio,40, poi ci chiede quali erano i sistomi, il personal number e il documento d'identità di uno dei genitori, e sparisce. Torna con una supposta (che ovviamente metto subito a Giorgio) , poi paghiamo 12 euro  e ci dice di andare nella sala d'attesa dove la tempistica per una visita è solo di alcuni minuti. Non è vero, ne abbiamo aspettati una trentina, ma arrivato il medico finalmente abbiamo scoperto che Giorgio ha un'infiammazione alle orecchie. Ci dice di andare alla farmacia di turno aperta in T Centralen per le medicine, e noi a quel punto aspettavamo la ricetta.... Bene amici, qui a Stoccolma le ricette i medici le prescrivono e le mandano on-line al database centrale delle farmacie svedesi. A questo punto vai in una qualunque farmacia (che sono tutte statali  e pubbliche), dai il tuo personal number e ti danno le medicine. La cosa divertente è che poi stampano un adesivo personalizzato per la medicina e lo attaccano sulla confezione, che dice quante volte prenderla ecc. Che dire! I vantaggi che ho riscontrato è che gli ospedali sono limpidi come un soggiorno la sera della cena di gala al quirinale, gli adetti sono in genere gentilissimi (ma irremovibili sulle procedure), i costi sono molto bassi e tutti pagano le tasse (perchè non possono evaderle).

Domenica. Giorgio sta molto meglio dato che è tornato ad essere la peste di sempre e non ha più la febbre.
Abbiamo guardato la Storia Infinita che Giorgio ha apprezzato molto.
Adesso ha appena detto che vuole la pizza. E ovviamente papà va a prenderla!
Buona domenica a tutti

giovedì 3 febbraio 2011

Vicende amorose

Non c'è dubbio. Giorgio ha preso dal nonno, è un latin lover!!
Mattinata all'asilo aperto. Giorgio è da ieri che la osserva, fa il vago, fa il "piacione", all'italiana.
Lei, una bambina bellissima in effetti (mio figlio che buongustaio!), tipica svedese, occhio blu, capelli biondi e quel fisichetto che secondo me da grande..insomma farà sicuramente girare per strada i maschietti..
Poi.. ovviamente tutto può succedere, ma comunque ieri è nato subito un flirt tra Giorgio ed Eva.
Giorgio che di solito all'asilo passa il tempo a rubare i giocattoli ai bambini, ha persino dato a Eva un pezzo dei lego con cui stava facendo la torre. E' la prima volta che gli vedo dare spontaneamente un giocattolo a qualcuno, ma poi avreste dovuto vedere con che faccino!!
Oggi Giorgio a un certo punto la segue nell'altra stanza con delle vetrate. Noi tutti osserviamo la scena. La prende per le spalle, inizia a farle le carezze sulla guancia.. Io a quel punto vado li, lui si gira verso di me dicendomi "mamma caeetze" e io "si amore bravo ,le hai fatto una carezzina". Poi la bacia e parte l'applauso con tanto di "italiano latin lover". Lui si imbarazza e scappa via a correre sullo scivolo!! Poi lei lo cerca ma lui fa quello che se la tira.

Chissà domani come mi stupirà.

mercoledì 2 febbraio 2011

Il cielo stellato

Mi piace molto guardare le stelle. E stasera ho assistito a un bellissimo cielo terso qui a Stoccolma.
Ho pensato a tante cose da dire ma come al solito c'è sempre qualcuno che pensa prima di te...
Stiamo parlando di Kant, quindi glielo perdoniamo!

Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l’inteelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire al pianeta (un semplice punto nell’Universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall’animalità e anche dall’intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme ai fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all’infinito.


Buonanotte